Collodi, il modello per ripartire: aiutarsi gli uni con gli altri la lezione dello scrittore
E se per ripartire dopo la fase di lockdown da coronavirus si seguisse il modello Carlo Collodi?
Aiutarsi gli uni con gli altri è la lezione dello scrittore toscano nelle pagine del romanzo per ragazzi Le avventure di Pinocchio. Aiutarsi gli uni con gli altri è la chiave di lettura proposta dal giornalista Filippo Poletti nel nuovo libro “Tempo di Iop: Intranet of People”, edito da Flaccovio.
UNIRE LE FORZE A PARTIRE DALLA COMUNICAZIONE
Ora più che mai, infatti, è necessario creare un senso di comune appartenenza e unire le forze, a partire dalla promozione, dalla comunicazione e dalla comunicazione interna aziendale.
E questo vale soprattutto quando si parla di territorio, turismo e valorizzazione delle bellezze artistiche, culturali ed enogastronomiche di una terra.
Dopotutto, Toscana fa rima in tutto il mondo con turismo e bellezze da ammirare.
RAFFORZIAMO IL COMUNE SENTIRE
«Il coronavirus – scrive Poletti nel suo libro – ci ha divisi. Per ripartire occorre ricreare e rafforzare quel comune sentire che fa di un posto di lavoro un organismo coeso. La lezione da seguire è quella di Carlo Collodi, che invitò tutti a unire le forze». Nel capitolo di apertura dal titolo “Unità per il bene comune”, Poletti cita, appunto, Collodi che, nel romanzo dedicato alle avventure del ragazzo-burattino Pinocchio famoso in tutto il mondo, fa dire al cane Alidoro, che salva Pinocchio dall’esser fritto in padella dal pescatore «“Si sa: in questo mondo bisogna tutti aiutarsi l’uno con l’altro”».
COLLODI, LA TOSCANA DA SCOPRIRE
Poletti riprende, dunque, le parole di Carlo Lorenzini, lo scrittore e giornalista fiorentino noto con lo pseudonimo di Carlo Collodi, dal nome della frazione di Pescia in provincia di Pistoia, paese di origine della madre e che amava così tanto da scegliere, in seguito, di farsi chiamare proprio Collodi. È a Collodi che si trova oggi il celebre Parco di Pinocchio, dove si prova l’emozione di entrare nella fiaba incontrando i protagonisti principali del racconto in un percorso che si articola completamente all’aperto, immerso in un boschetto di lecci. Un parco nato a metà degli anni ’50 a seguito del settantesimo anniversario della pubblicazione del romanzo di Collodi e che vide nel corso della sua crescita e sviluppo l’intervento di artisti e architetti dell’epoca. Non risulta quindi un parco consueto di divertimenti, bensì un parco tematico concepito per l’educazione dell’infanzia in cui hai la sensazione di rivivere la fiaba vivente all’interno di un percorso tra arte e natura.
130 ANNI DALLA SCOMPARSA DI COLLODI
Proprio quest’anno, il prossimo 26 ottobre, inoltre ricorre il 130esimo anniversario della scomparsa di Carlo Collodi, eventi e iniziative non mancheranno nel parco e nel paese di Collodi, ma intanto pensiamo alla ripartenza. «Mai come oggi, in un momento di grandissima difficoltà – dice Poletti nel su nuovo libro – i nostri sforzi devono essere indirizzati a sviluppare la comunicazione interna, condividendo le ragioni di ciò facciamo». Ecco come gettare le basi per una buona ripartenza!
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